Arriva la contro analisi costi-benefici di Pierluigi Coppola, l’unico esperto che non ha firmato la relazione sulla Tav di Ponti.
Secondo Coppola, l’analisi di Ponti considera costi che non sono italiani e si ridurrebbero a 5,6 miliardi anziché 12,9.
I benefici sarebbero compresi tra 400 milioni e 2,4 miliardi se si considerano i costi che bisognerebbe sostenere per ripristinare i luoghi prima degli scavi, il contributo Ue che dovrebbe aumentare dal 40 al 50% e la rinuncia alla galleria vicino allo scalo logisitico di Orbassano.
Immediate le reazioni di Ramella e Ponti che hanno firmato l’analisi costi benefici:
“Era prevedibile – commenta Ramella – visti gli interessi in campo. I dati cozzano con il pensiero unico che regna in Italia e in Europa da 40 anni: bisogna spostare il traffico su ferrovia”.
“Dietro questo pensiero c’e’ la lobby ferroviaria, fortissima anche a Bruxelles”, ha affermato Ponti